domenica 17 aprile 2016

MD- L'importanza di un click

Da una intervista al filosofo Luciano Floridi (questo il link), traggo questa citazione sull'importanza del click nell'agire comunicativo sui social media:
C’è un problema che io trovo molto importante, ovvero l’estremizzazione del processo [la valutazione dei contenuti tramite il click o il like degli utenti]. È come se si innescasse sempre una sorta di volano, per cui il prodotto che viene valutato, l’utente che viene apprezzato, la canzone che viene ascoltata, poi viene riapprezzata, riascoltata, rivalutata, in un processo autogenerante, dove i bestseller, le cose più visibili non sono necessariamente le migliori. L’esempio più classico è quello di YouTube, che trovo veramente disdicevole. Qui la valutazione in realtà non è una valutazione esplicita, ma una valutazione in termini di click. Ora se io vedo che un video è particolarmente cliccato, clicco anch’io. Poi magari non mi piace affatto e lo trovo del tutto sciocco. Ma la curiosità di vedere fa sì che poi il click resti. Quindi tra i due miliardi e passa di click su Gangnam Style, canzone che trovo del tutto mediocre, ormai c’è anche il mio. Impossibile dire, ho sbagliato, togliete il mio click, questa cosa non l’avrei voluta vedere, fate sì che il mio “voto” non conti. Nella vita reale questa reversibilità non è possibile, ma su YouTube sarebbe facilissimo. Perciò è una scelta di design.
 Il mio click resta. Anche se non apprezzo il contenuto, anzi anche se proprio non mi piace per nulla. Il click è un'azione irreversibile (così hanno scelto molte piattaforme). Questo fenomeno di fatto può deviare il processo di "valutazione" sulla Rete (che avviene attraverso lo sharing e il like): i testi che emergono non sono migliori in senso assoluto (relativamente a criteri riconosciuti e codificati), ma sono quelli socialmente più performativi, ossia i contenuti che "fanno fare" più cose a più persone!
In realtà, nelle società umane, è sempre successo così: prevale il punto di vista che riesce a "muovere" più soggetti. La differenza sta nella modalità in cui si impone questa prevalenza: con la violenza, con la negoziazione, con il sotterfugio, attraverso una votazione, un dibattito, una minaccia... Tirannide, aristocrazia, democrazia si differenziano per il modo in cui è gestita la dinamica della libertà di scelta. Tra persuasione, retorica, mistificazione e forza bruta.
La questione del click - il modo digitale di esprimere la propria scelta - è dunque fondamentale, soprattutto per la meducazione critica: il gesto più semplice è anche quello più denso di conseguenze. Spesso irreversibili.

PS. Sul tema del click, cfr. la visione critica di Morozov.

domenica 27 marzo 2016

MD- ultimo aggiornamento della dispensa

Finalmente la dispensa è aggiornata! Con contenuti molto importanti che sistemano svariati argomenti che abbiamo trattato durante le lezioni. Buona lettura. E Buona Pasqua a tutti voi!
QUI il link al testo.

mercoledì 23 marzo 2016

MD- Aggiornamenti




Alcuni rapidi aggiornamenti sul materiale del corso di Teoria dei Media Digitali:

1. il testo della "dispensa" è stato ampliato (anche nella parte su twitter): questo il LINK


2. vi rimando direttamente al download dell'articolo di Lev Manovich, Competitive Photography and the Presentation of the Self
3. e al download del secondo articolo di Manovich, Subjects and Styles in Instagram Photography (Part 1).

lunedì 7 marzo 2016

MD-Appunti del corso aggiornati


Cliccando su QUESTO LINK, è possibile scaricare l'aggiornamento della "dispensa" del corso, a proposito di tablet e Skype.


martedì 1 marzo 2016

MD-Transmedia storytelling



Transmedialità.
Storytelling.
Sono due termini oggi molto di moda per indicare in realtà una costellazione di pratiche molto elastiche e non perfettamente identificabili.
Prova a definirle Giovagnoli.
Questo il link al suo sito:
http://www.maxgiovagnoli.com/transmedia-storytelling-e-comunicazione/

MD-Il blog di Fausto Colombo

Uno dei maggiori studiosi della cultura mediale. Non solo sociologo.
Questo il link al suo blog, da sfogliare per trovare spunti, riflessioni, stimoli.
https://keepcalmandlearnsocialstudies.wordpress.com/

MD-Jenkins, Spreadable media

Henry Jenkins è senza dubbio una delle voci più autorevoli nel campo dei media studies contemporanei. Una delle sue ultime opere (Spreadable media) è stata tradotta anche in italiano nel 2013.
Incorporo qui sotto un'anteprima tratta da Google book, per chi volesse dare un'occhiata.

lunedì 29 febbraio 2016

Umanità Mediale


Qui il LINK all'introduzione del libro. 


È uscito UMANITÀ MEDIALE! Contiene almeno due piccole grandi idee da discutere insieme, prima che cambino completamente...
Posted by Filippo Carlo Ceretti on Monday, 29 February 2016

martedì 23 febbraio 2016

MD-I genitori su FB e la condivisione di immagini


Articolo mooolto interessante. Una serie di note:- il titolo è fuorviante (non è vero che il 50% delle immagini...
Posted by Filippo Carlo Ceretti on Tuesday, 23 February 2016

MD-La dispensa del corso: seconda puntata


La bozza della seconda parte della dispensa del nostro corso di Teoria dei Media Digitali è pronta per ricevere i vostri commenti a questo link:


Attendo sempre la vostra revisione, in modo da completare gli appunti del corso. Vi invito inoltre a diventare "amici" di Facebook: QUESTO  è il mio profilo. Utilizzo FB anche come un archivio di riflessioni, materiali, rimandi, che a volte possono risultare utili per approfondire le tematiche del corso. 

martedì 16 febbraio 2016

TV-Primo percorso: il link alle slide

Domani il corso di Teoria della visione ricostruirà le prime tappe dell'avventura visiva dell'uomo. Già nel Paleolitico, con la cosiddetta arte rupestre, le prime comunità hanno lasciato le tracce del desiderio simbolico dell'uomo. Pensiero, linguaggio, religione e rappresentazione visuale nascono insieme, dando forma alla prima grande rivoluzione culturale - quella che ancora oggi caratterizza la specie umana rispetto alle altre forme di vita sulla Terra.

Slide del primo percorso nella storia dell'immagine visiva.

lunedì 15 febbraio 2016

MD-Evoluzione storica dei social media



Su segnalazione di Alessandro Palermo, ecco un'infografica che ci indica con chiarezza la scansione temporale dell'innovazione tecnologica comunicativa, dal telegrafo meccanico (il telegrafo elettrico di Morse nasce intorno al 1840, in contemporanea con l'invenzione della fotografia) a Snapchat. 
L'immagine è tratta da prohibitionpr.co.uk.

Una seconda versione della stessa linea temporale, con qualche dato in più:

Social Media - A History Infographic


domenica 14 febbraio 2016

MD-Prima Lezione

Risultati immagini per television

La prima lezione introduttiva del 10 febbraio 2016 ha toccato i seguenti temi:

  1. la quotidianità dell'esperienza mediale - sarà questa evidenza fenomenica a costituire il punto di partenza dell'indagine critica;
  2. la complessità del contesto epocale in cui viviamo - seguendo Morin, risponderemo a questo dato storico-sociale (che coinvolge le tecnologie della comunicazione) con la costruzione di un pensiero altrettanto complesso, capace di analizzare e interpretare l'esistente;
  3. i due principali "ombrelli concettuali" della nostra prospettiva - l'idea di condizione postmediale (che faremo "esplodere" a partire dalle suggestioni di Ruggero Eugeni) e l'idea di umanità mediale;
  4. il progetto di costruire insieme una interpretazione non-tecno-logica dei media digitali, bensì rintracciarne criticamente i fondamenti antropologici

Qui è possibile leggere e commentare la sbobinatura della prima lezione. Attendo le osservazioni critiche degli studenti su questa prima bozza!

giovedì 11 febbraio 2016

MD-Memex: Vite connesse. Il mondo in rete

Un video prodotto dalla Rai a proposito del panorama digitale e la sua incorporazione nella vita quotidiana: il cosiddetto Internet delle cose, le questioni inerenti la gestione dei big data, l'idea di intelligenza artificiale o collettiva, il significato della rete per la ricerca scientifica e la medicina.
Il video è interessante anche per conoscere le retoriche cyber e le dinamiche che creano l'immaginario del futuro (cfr. la figura di Vannevar Bush).


Sottolineo un passaggio per me fondamentale (2:45): le tecnologie "intelligenti" (smart technology) hanno bisogno di persone intelligenti perché i big data possano trasformarsi in decisioni produttive per la società. Meducare l'umanità mediale significa appunto formare persone competenti e responsabili, che sappiano prendere decisioni intelligenti a partire dai dati elaborati dai media digitali. Internet non sarà mai "delle" cose; sarà sempre una proiezione dell'umano.

Questo il link al sito originale, dove il video ha una risoluzione migliore.

MD-Il controllo nei social media

Ieri a lezione abbiamo fatto cenno al rischio che anche i media digiali - potenzialmente aperti alla partecipazione - possano costituire uno strumento di potere e di controllo.
Un post su Facebook ci può essere utile per riflettere ancora su questo tema:


"Il potere dei colossi di internet è sempre più legato al controllo che detengono su grandi masse di dati personali. La...
Posted by Lorenzo Lattanzi on Wednesday, 10 February 2016
Questo il link all'articolo sul "Sole 24 Ore"

martedì 9 febbraio 2016

TV-La fotografia diventa un Talent Show televisivo


La fotografia è uno dei temi centrali del corso di Teoria della Visione.

Rifletto sull'inclusione televisiva della fotografia (come attività, come processo creativo, come dinamica significante) in questo post, dove metto a fuoco (!) il fenomeno fotografico nell'epoca dei media digitali.


domenica 7 febbraio 2016

TV-Elementi di semiotica

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Un link per chi volesse approfondire alcuni tra i concetti più importanti della semiotica (scienza e metodo di analisi dei testi).
Si tratta del primo capitolo del libro Cantoni, DeBlas, Teoria e pratiche della comunicazione, Apogeo 2002 - testo liberamente disponibile sul sito di Apogeo Editore.

Gli strumenti della semiotica strutturale (classica) sono indispensabili per l'analisi e la comprensione dei testi mediali (ossia quando consideriamo i media dal punto di vista dei loro contenuti e dei loro "linguaggi").

PS. Invito gli studenti a lasciare un micro-commento, quando prendono visione dei post, grazie.

TV-Pittura primitiva

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La tarda età paleolitica è forse il momento più importante nella "storia della visione". In realtà, ciò che chiamiamo pre-istoria, è perfettamente "dentro" la storia della visione, ne è l'inizio.
È da qui che parte l'affascinante percorso attraverso le tracce del video, del vedere e del rappresentare, del visus e della visione, in tutte le sue molteplici prospettive.
Emanuele Anati, nel suo testo Origini delle religioni, ci conduce a riflettere sulla parallela nascita dell'arte rupestre, della religione e della capacità di simbolizzazione dell'uomo. Il primo assoluto passo sulla via della ominizzazione del mondo.

Andando all'origine della civiltà umana, nel momento in cui questo strano animale pensante comincia a vedere la realtà in modo totalmente inedito, troviamo dunque tre pilastri della teoria della visione:
  1. il pensiero simbolico, che permette all'uomo di ri-flettere, di ri-produrre, di es-primere ciò che vede. L'atto naturale del vedere diventa un processo culturale;
  2. la rappresentazione artistica, che si esprime secondo molteplici forme linguistiche, è l'inseparabile versante produttivo del pensiero simbolico. L'uomo vede, l'uomo ri-presenta ciò che vede e lo rende oggetto significativo;
  3. l'esperienza religiosa, come forma di comprensione della realtà e come contatto con il soprannaturale, costituisce l'originaria modalità di pensare e rappresentare la realtà nel suo mistero. 
Il primo sguardo dell'uomo (pensante) è - molto probabilmente - uno sguardo religioso. E forse, lo sarà sempre.

PS. Invito gli studenti a lasciare un micro-commento, quando prendono visione dei post, grazie.


sabato 6 febbraio 2016

TV-Introduzione al corso di Teoria della visione



Il corso di Teoria della visione ruoterà intorno a tre idee:

  1. un tema eccentrico - tra storia della rappresentazione, pragmatica dello sguardo ed estetiche dell'esperienza;
  2. un approccio prismatico - utilizzeremo strategie di analisi e prospettive scientifiche molto differenziate;
  3. una didattica laboratoriale - sarà una ricerca condotta insieme, attraverso l'analisi e il dibattito.
Se si cerca "teoria della visione", Google Search ci conduce verso due gruppi di testi: da una parte lo Zibaldone di Leopardi; dall'altra parte i diversi studi (di filosofi e scienziati) che spiegano perché e come riusciamo a vedere le cose intorno a noi. 
La nostra prospettiva è ancora differente: il laboratorio si pone lo scopo di ragionare sulle modalità con cui l'uomo ha visto la realtà, attraverso le tracce che di questa visione ha lasciato nella storia della cultura. Cercheremo quindi di comprendere - dai prodotti culturali, dai testi iconici, da dipinti, fotografie, video ecc. - in che modo lo sguardo dell'uomo si sia proiettato sui diversi "schermi" - dalle pareti delle caverne allo touch screen dei tablet. 
Proveremo così ad estrarre il senso profondo del visivo - sia del visus (ciò che si vede), sia del video (l'atto del vedere).


PS. Invito gli studenti a lasciare un micro-commento, quando prendono visione dei post, grazie.

lunedì 1 febbraio 2016

MD-Percorso1: fenomenologia dei media digitali

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Il primo percorso sarà dedicato ad una ricognizione fenomenologica dei media digitali.
Di che cosa parliamo, quando parliamo di MEDIA DIGITALI? Che cosa sono i media digitali, nella nostra esperienza quotidiana? A che cosa servono? Come li usiamo? Qual è il loro "valore" per la vita di ogni giorno?

Questo è il link alle slide del primo percorso

This is the link to the slides of the first section

Durante la nostra prima lezione, discuteremo insieme sulla presenza dei media nel quotidiano, sulle nostre dinamiche di appropriazione della tecnologia, sugli usi che ne facciamo, sulle attività che i media permettono (o impediscono), insomma sulla vita digitale. Sarà un incontro dedicato all'analisi della nostra esperienza comune, per risalire alle domande aperte, alle valutazioni più o meno esplicite, agli entusiasmi e alle inquietudini.
Sarà questo l'avvio verso la costruzione - cooperativa - di un quadro di lettura solido e scientificamente giustificato dei media digitali.

PS. Invito gli studenti a lasciare un micro-commento, quando prendono visione dei post, grazie.